Super Monesi e dintorni
Sono in agguato nel tentativo di individuare un paio di giornate per due progetti ciclistici che ho riservato a Chiara.
La sua stagione al Ristorante in spiaggia è praticamente terminata, l'unica incognita è la situazione meteo che in questo periodo, in montagna, è consigliato tenere presente.
La fortuna è dalla nostra e riusciamo a ritagliare due giorni praticamente perfetti. Il primo da dedicare alla bici da corsa, il secondo per una bella avventura in mountain bike.
La nostra prima "tappa" sarà una versione ridotta del giro che ho fatto in piena estate, saranno circa 65 km con un discreto dislivello calcolato perfettamente in base alle potenzialità di Chiara..
Per riuscire a completare l'anello che ho in mente, decido di "segare" a metà la prima salita. Parcheggiamo la macchina a Pornassio.
La scelta comporterà la risalita con le bici per recuperare la nostra piccola Fiat 500 a fine percorso. Sarà una buona idea? Si.. senza dubbio si rivelerà la scelta vincente.
Partiamo dal paesino ben forniti di tutto ciò che serve per sopravvivere a una bella pedalata e la prima sosta la facciamo sul piazzale di Nava. Un panino al latte con prosciutto e formaggio e ripartiamo.
Raggiungiamo Ponti di Nava e svoltiamo in direzione di Viozene che dista dal bivio circa 10 km.
Siamo incorniciati da un bellissimo cielo azzurro e una rigogliosa vegetazione, sullo sfondo la catena montuosa imponente sembra dipinta.
Ogni 20 minuti circa mangiamo qualcosa per non cadere nella trappola della crisi di fame. L'acqua fresca non manca ed è un pretesto per riposare un po'.
Raggiunta Viozene i restanti chilometri che ci separano da Upega non mi preoccupano. Una sosta al bar per un buon caffè è d'obbligo.
Incontriamo alcuni "colleghi" che stanno pranzando. Un bel gruppo di (free) riders che si spostano in furgone per poi lanciarsi lungo i pendii sui pedali delle loro MTB.
Noi puntiamo verso il bosco nero.. quel tratto non perdona! La pendenza è notevole ma Chiara non demorde e sgambetta lungo salita incantata dal verde abbagliante e dalla piccola Chiesetta. Ci fermiamo perchè decisamente merita un click.
Ormai ci siamo, l'ultimo strappo e raggiungiamo la cima che regala una vista strepitosa a perdita d'cchio sulla vallata.
I colori accesi dell'autunno sono uno spettacolo, alcuni alberi sembrano in fiamme, altri sono di un giallo acceso irreale.
Tutta discesa? No.. purtroppo no.. Si sale e si scende! Spingiamo sui pedali fino a raggiungere San Bernardo di Mendatica. Svoltiamo in direzione di Pieve di Teco.
Raggiungiamo Mendatica, breve sosta e poi giù fino al bivio con la Statale 28 dove ci aspettano i 4 chilometri di salita per raggiungere la macchina.
Chiara è carica come una molla.. non sa che io sto già pensando a quello che (povera) l'aspetta tra soli 2 giorni! Eheheh
La seconda "tappa" è, in parte, una novità anche per me.
Nella traccia di questa estate, la Limone - Monesi - Imperia, la salita sul Redentore, sul Saccarello e sul Frontè non era prevista, non avremmo fatto in tempo.
Ero molto dispiaciuto perchè sapevo che da lassù la vista sarebbe stata insuperabile, ma stava calando il buio e la priorità era raggiungere Monesi.
Tornando al presente, l'idea è quella di arrampicarci con le bici sulle tre cime, tornare indietro al bivio con il bosco delle Navette e pedalare lungo lo sterrato fino a raggiungere i piedi della salita che conduce al rifugio Don Barbera.
Si parte quindi con un bello strappo sterrato fino a raggiungere l'imponente statua del Redentore.
Una giornata tersa spettacolare.. la foto di rito ehm è di rito!
Ci gustiamo un paninetto baciati dal sole e poi, via, direzione Saccarello.
Una bella discesa, che pagheremo cara di ritorno. Sulla cresta, abbiamo l'imbarazzo della scelta su quale lato del crinale guardare.. che meraviglia!
..e incantati dai colori dell'Autunno raggingiamo il Frontè. Noto subito che la Madonnina è stata riparata. Un fulmine l'aveva letteralmente segata a metà. Subito dopo scorgo una grossa ombra, poi altre quattro, sulla cresta.. caaazzzzz.. sono cavalli!
Dopo il momento di entusiasmo.. e adesso?!? Un cavallo giovane piuttosto nervoso ci sbarra la strada.. passare a fianco non mi pare una buona idea.. così temporeggiamo!
Mancano poche decine di metri alla cima, non voglio rinunciare. Lasciamo le bici e tagliamo a piedi lungo il pendio per arrivare alla statua.
Dalla vetta scatto un click che definirei SATELLITARE.. sembra uno zoom di Google Earth!
Dalla cima di fronte corrono verso di noi tre cani.. fortunatamente uno ci ripensa e torna indietro.. due, però, puntano dritti verso di noi.
Chiara è molto spaventata, le offro l'unica cosa che ho per difendersi, la pompa della bicicletta che ho nello zaino.. Poi mi guardo intorno, ci sono parecchie pietre.. dobbiamo fare in fretta e cercare di raggiungere le bici prima che le raggiungano loro.
Ho molta paura dei cani e so che quelli da pastore non perdonano.. stranamente però.. non perdo la calma e in mezzo al nulla scorgo l'unico legno che potrei utilizzare per spaventarli. E' il paletto con le indicazioni della gara che si è tenuta il giorno prima. Lo riesco ad afferrare appena in tempo. Abbaiano ma non sembrano troppo minacciosi.. li tengo a distanza facendo vedere il bastone e con molta attenzione torniamo indietro verso il Saccarello. Che brivido!
Tutto ok.. torniamo sui nostri passi in direzione Redentore, prima di raggiungerlo, ci aspetta una bella salita!
A bomba per i tornanti sterrati fino alla macchina dove ci rifocilliamo e indossiamo qualcosa di asciutto. Si riparte! Bosco delle Navette.
Una pedalata in un ambiente fatato.. se attraversassero i Teletubbies non mi sorprenderei affatto! Arriviamo ai piedi della salita che conduce al Don Barbera.. proprio come avevamo progettato e torniamo indietro.
Alla fine i chilometri macinati sono più di 40, non male! Carichiamo le bici sulla 500 per tornare a Monesi. Lungo la strada un daino ci salta praticamente sopra il cofano inseguito da un cane da pastore con un espressione buffissima.. lingua di fuori.. sorriso.. lui si che sta bene al mondo! Il daino? due balzi ed è già a fondo valle! Beeeeellooooooo!!!
Una pausa al Tronco di Pino.. un locale che prepara panini GIGA.. un paio di birrette.. e chi ci ammazza?!?!
Baciu baciu.