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Ko Kut [Thailandia]

Limone - Monesi - Imperia

Un sogno realizzato!

Dopo un sacco di tempo, rinvii, menate, ecc.. finalmente, Signore e Signori (eheheh), la Via del SALE! Che meraviglia!

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Appuntamento con il gruppetto in stazione a Porto Maurizio per il prendere il primo treno che ci porterà a Ventimiglia.

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Un'oretta di pausa in stazione e poi saltiamo sul trenino per Limone (rima non voluta) che, a differenza del primo, è molto molto fiko.

Durante il viaggio il tempo cambia molte volte, il sole fa capolino tra le nuvole che però non sono mai troppo minacciose.

Considerato che avremo da pedalare in salita, l'ombra sarà una vera e propria manna.

Facciamo rifornimento di acqua e panini a Limone e ci dirigiamo verso l'ovovia che ci porterà in quota. Risparmiamo, così, una tirata in salita di un paio di ore che, vista l'ora, non ci saremmo potuti permettere.

Siamo costretti, vuoi per l'altitudine, vuoi per la pendenza, a spingere per alcuni brevi tratti fino a raggiungere un laghetto popolato da un sacco di persone che si rinfrenscano dalla calura.

Proseguiamo su un single track tra i mirtilli e i lamponi che ci supplicano di essere assaggiati.

Arriviamo in prossimità degli impianti della Cabanaira... da qui si pedala.. non ci sono scuse!

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Si sale verso l'Alpetta, dove incontriamo un altro gruppo di ragazzi che son partiti da Limone paese ma sosteranno al Rifugio Don Barbera.

Chiediamo a uno di loro di farci un paio click.. una sistematina.. et voilà.. siamo (ancora) presentabili.

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La nostra meta è Monesi..

Non abbiamo idea del tempo che sarà necessario per raggiungere il paese, per cui, come precauzione ho portato il faretto da posizionare sul casco che uso nelle uscite notturne..

Sul Colle della Boaria.. mi concedo un selfie (oddio.. l'ho detto!) Grandi soddisfazioni..

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Ancora un paio di salite, non troppo impegnative, e eccolo li.. il Rifugio Don Barbera..

Poco distante un click per rendere omaggio alle due mucche che tifano per noi.

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Siamo incorniciati dalle creste delle montagne che pare rappresentino il profilo del gigante.. io di profili ne vedo due.. calo di zuccheri?!? Boh.. eheheh

Foto Hulk Hogan.. CLICK! Mi sorridono i monti e le ?marmotte? mi fanno ciauz...

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Nessuna sosta al Rifugio, la forcella di Gianni è compromessa.. si torna a salire.. anche lungo un tratto scavato nel costone della montagna..

Sulla cima, dietro un tornante, la verde distesa del bosco delle Navette regala uno spettacolo mozzafiato.

Affrontiamo il falsopiano pedalando a buon ritmo.. incantati dalla maestosità e dalla bellezza.

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Una volta raggiunto l'asfalto.. la guida della mia bici un po' strana.. ho bucato ma me ne accorgerò solo il giorno dopo.. quando la ruota sarà completamente a terra.

Arriviamo a Monesi in perfetto orario. Doccia e siamo pronti per gustare un'ottima cena.. Tutti a nanna.. domani si pedala!

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La giornata inizia con la colazione dei campioni.. il sole splende e poco dopo la partenza ci spogliamo dagli indumenti pesanti.. fino ad essere in perfetto assetto da salita.

Arrampichiamo lungo lo sterrato che porta in cima al Garezzo dove svettano il Redentore e il Frontè.

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L'idea di scendere in direzione della Mezza Luna è allettante ma la forcella di Gianni è veramente messa malissimo, così, attraversiamo il tunnel, salutiamo i guardiani (alcuni asinelli) e ci godiamo la splendida vista sulla valle sopra Triora.

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Una bella discesa su strada bianca sfocia sopra il paese.. entro in un bar e divoro un gelato.. direi che me lo sono guadagnato! eheheh

Molini di Triora e poi, giù, verso Badalucco.

Nel periodo del disastro del Vajont, gli abitanti del paese si ribellalono alla costruzione della diga che non venne mai eretta.

Oggi esistono due strade, una bassa che costeggia il fiume che sarebbe dovuta essere sommersa dalle acque del lago artificiale e la variante, alta, che avrebbe dovuto costeggiare la distesa d'acqua.

Nonostante il cartello "strada interrotta" preferiamo evitare lo strappo in salita della via alta.. così..  beh.. tralascio i dettagli.. ehm..

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Il sole brucia, il torrente chiama.. cerchiamo un posticino per lasciare le bici e tuffarci in un fresco laghetto in perfetto stile Aldo Giovanni e Giacomo (tre uomini e una gamba)

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A Badalucco si scorge una grande nuvola di fumo che ricopre tutto un versante della montagna.. un giga-incendio!

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Fortunatamente riusciamo a sfilare sotto le fiamme.. la strada non è bloccata.. per ora!

 

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La strada in leggera discesa prosegue in direzione di Arma di Taggia.. un bel po' di chilometri che pesano come piombo a causa del caldo, degli zaini stracolmi e della stanchezza accumulata.

Ultimi sforzi ed ecco il mare e la ciclabile.. San Lorenzo e, infine, il bivio che porta ai Piani... HOME!

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Saluto gli amici e, fiero del risultato, posso tornare da Chiaretta e dai Gattini che ho abbandonato per due giorni..

Da Limone ad Imperia contando solo sulle nostre gambe.. che figata pazzesca!

 

Baciu baciu..

Flash Back

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